Un caffè con… Paolo Leopardi

Un caffè con… Paolo Leopardi

N.B. Questo contenuto è stato prodotto e pubblicato la prima volta da Flowing, società che da luglio 2022 è confluita in Claranet Italia. Insieme a essa sono confluite riflessioni, temi, metodologie e spunti, ampiamente condivisi e orgogliosamente riproposti all’interno di questo blog. ©claranet

PUBBLICATO IL 07/09/2020 DA

Luigi

Development

Paolo

Development

IN SINTESI

Luigi: Oggi voglio presentarti Paolo Leopardi, in Flowing ormai da qualche mese, al quale ho avuto il piacere di fare da tutor per il suo onboarding in azienda. A lui la parola

Luigi: Ciao Paolo e Benvenuto in Flowing.

Paolo: Ciao Luigi, grazie del benvenuto! Finalmente colleghi.

Luigi: Sei in Flowing soltanto da qualche mese, raccontaci delle tue esperienze passate.

Paolo: Ho un percorso di studi e lavorativo abbastanza vario, perché sono curioso e mi piace confrontarmi con ambiti diversi. Per quanto riguarda gli studi, prima perito informatico, poi ingegnere meccanico. Passando al mondo del lavoro, invece, un’esperienza in una startup di intrattenimento multimediale, quindi progettista in ambito energetico ed infine il ritorno alle origini, allo sviluppo software, che nel tempo si è rivelato essere la passione più grande.

Luigi: Hai vissuto quindi sempre all’insegna del cambiamento, uno dei principi cardine di Flowing. Sei arrivato in un momento molto particolare come quello del lockdown dovuto al Covid-19, hai portato avanti il periodo di onboarding totalmente in remoto nonostante da programma ci siano degli incontri in presenza.
Cosa ne pensi di come abbiamo affrontato il momento e quali credi siano le pratiche che ti abbiano aiutato di più?

Paolo: A giudicare dal risultato, penso sia stato un esperimento ben ponderato e ben riuscito. Gli strumenti per la comunicazione a distanza certamente non mancano, inoltre la cultura aziendale, agile e basata sulla fiducia fra le persone, in Flowing emerge sin da subito: dal materiale tecnico e non, messo a disposizione dei nuovi arrivati, ai processi, riti e interlocuzioni coi colleghi. Il tutor poi aiuta a digerire le numerose novità con cui si fanno i conti all’inizio, accelerando notevolmente i tempi di inserimento. Sono piacevolmente sorpreso perché già dopo pochi giorni ho iniziato ad essere produttivo, con in più tutta la flessibilità dello smart working remoto che per me ha grande importanza, in quanto aiuta a conciliare lavoro e vita privata senza squilibri e a non “bruciarsi”, finendo per detestare ciò che si fa.

Luigi: Sin da subito hai lavorato su progetti con il cliente lasciandoti contaminare dalle nostre pratiche, ora arriviamo alla classica domanda: “di cosa ti occupi?”

Paolo: Ufficialmente mi occupo di sviluppo frontend, in ambito web e talvolta mobile. Mi diletto anche col backend, ma lì ho meno esperienza e di solito è un’attività che relego ai progetti del tempo libero.

Luigi: Conoscendoti nei vari ambiti emerge la tua caratteristica di librofilo e quindi una domanda è d’obbligo: quale sono i libri che vorresti menzionare?

Paolo: Voglio nominare due libri, molto importanti per me perché “arrivati” al momento giusto. In molte professioni capita che ad un certo punto si inizi ad avere ben chiaro il quadro d’insieme, quando tutti i tasselli su cui hai lavorato nei precedenti mesi ed anni iniziano a comporsi e trovare la loro collocazione naturale.

Clean Architecture di “Uncle” Bob Martin da questo punto di vista mi ha dato una grandissima spinta ed aiutato a mettere a fuoco il quadro d’insieme ed ogni suo componente, nell’ambito dello sviluppo di applicazioni software. Voglio nominare anche Refactoring di Martin Fowler, perché l’attività di refactoring dovrebbe sempre avere un ruolo di primo piano nello sviluppo di un software non banale ed essere proattiva e propedeutica allo sviluppo di nuove funzionalità, non un’attività a contorno e superflua. In più il libro porta in dote una grandissima quantità di esempi pratici, che non guastano mai.

Luigi: Sicuramente avrai modo di leggere ancora e di confrontarti su altri titoli con i nuovi colleghi trovando sempre spunti interessanti.
Parlando di altro, so che hai usato le tue competenze professionali per dare voce a ciò che ti piace fare nel tempo libero, ovvero viaggiare visitando parchi e borghi italiani. Parlacene citando il posto più bello visitato. 

Paolo: Nel tempo libero mi piace tantissimo andare alla scoperta di borghi antichi. È una passione che condivido con la mia fidanzata e devo dire che le Marche sono stracolme di tesori architettonici ed artistici, basta guardarsi un poco attorno. Talvolta sono letteralmente sotto ai nostri piedi, ad esempio non è raro trovare sistemi di grotte sotterranee che attraversano interi paesi. Di qualcuna delle nostre destinazioni parliamo nel nostro blog.

Se dovessi suggerire qualche nome per partire ad esplorare le Marche, secondo me Montedinove, Offida, Borgo Marano, Torre di Palme e Grottammare Alta sono luoghi assolutamente da non perdere.

Luigi: In conclusione: che cosa ti aspettavi da Flowing e cosa hai invece trovato? Descrivici questo periodo iniziale.

Paolo: In Flowing ho trovato un po’ quello che mi aspettavo, dall’idea che me ne ero fatto leggendo post ed assistendo a qualche talk dal vivo: una cultura aziendale moderna, direi quasi da apripista nel contesto italiano, colleghi in gamba e molto disponibili, la possibilità di crescere ed evolvere sul piano professionale ma anche umano. Sono decisamente soddisfatto di questi primi tre mesi in Flowing.

Luigi: Abbiamo toccato vari punti molto interessanti, ti ringrazio per il tempo dedicato e buon lavoro!

Paolo: Grazie a te Luigi, buon lavoro!


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