Proximity System, i beacon a servizio della domotica

Proximity System, i beacon a servizio della domotica

N.B. Questo contenuto è stato prodotto e pubblicato la prima volta da Flowing, società che da luglio 2022 è confluita in Claranet Italia. Insieme a essa sono confluite riflessioni, temi, metodologie e spunti, ampiamente condivisi e orgogliosamente riproposti all’interno di questo blog. ©claranet

PUBBLICATO IL 06/03/2017 DA

Saverio

Development

IN SINTESI

È passato più di un anno da quando abbiamo presentato due proposte di stage all’Università di Camerino. In particolare, lo stage++ è una revisione del classico stage in azienda del terzo anno e prevede l’unione di tre attività didattiche: progetto di gruppo, stage e tesi; dando la possibilità a studenti e imprese di portare avanti insieme un’attività di sviluppo per un periodo di circa sei mesi.

Io facevo parte del primo gruppo di ragazzi, insieme abbiamo progettato e realizzato un’app per la domotica d’ufficio. Tutto il codice del progetto è disponibile sul nostro github, dove si trovano rispettivamente il codice del backend, scritto in NodeJS, e il codice dell’app scritta utilizzando Ionic.

Una delle parti più interessanti del progetto riguarda l’utilizzo dei beacon per automatizzare l’intero sistema. Che cosa sono i beacon? Sono dei piccoli trasmettitori bluetooth che permettono la geolocalizzazione interna negli edifici. Se l’argomento ti interessa, ti invito a guardare il webinar introduttivo sui beacon.

Queste piccole antenne hanno permesso al nostro progetto ‘Proximity System’ di distinguersi dagli altri progetti di domotica: infatti, non solo è possibile comandare i propri dispositivi dallo smartphone, ma abbiamo la possibilità di configurare scenari ad hoc a seconda della posizione degli utenti all’interno del loro ufficio.

Una volta completato il primo prototipo, abbiamo definito il modello di business del loro prodotto, per individuare l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso cui l’idea può creare un vantaggio competitivo. Per fare ciò, abbiamo utilizzato uno strumento visuale, il Business Model Canvas: grazie a questo framework e alla sua efficacia comunicativa abbiamo compreso come interagiscono aspetti complessi che riguardano la creazione e sviluppo del progetto.

Siamo soddisfatti dell’esperienza e speriamo a breve di ospitare nuovi stage++. 

Un saluto da un ex studente Unicam e attuale surfer


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