La nostra open governance: considerazioni, fatti e risultati

La nostra open governance: considerazioni, fatti e risultati

N.B. Questo contenuto è stato prodotto e pubblicato la prima volta da Flowing, società che da luglio 2022 è confluita in Claranet Italia. Insieme a essa sono confluite riflessioni, temi, metodologie e spunti, ampiamente condivisi e orgogliosamente riproposti all’interno di questo blog. ©claranet

PUBBLICATO IL 20/11/2015 DA

Michele

Partner - Sales Management

IN SINTESI

Sono quasi 2 anni che abbiamo deciso di portare in extrategy una governance aperta, grazie all’aiuto di Cocoon Projects e alle contaminazioni di LiquidO™.Ne avevamo parlato su questo blog già un anno fa, ma cosa è cambiato e che risultati ha prodotto in questi 12 mesi?

1. Partecipazione e co-creazione

Partecipazione vera, fatta di confronti, spunti, discussioni con un solo obiettivo: puntare alla convergenza. Non so quante volte ci siamo incontrati, in questi mesi, per parlare e decidere di cose strategiche per extrategy. Tante. Non parlo delle piccole, necessarie, decisioni quotidiane, ma di tutti quegli aspetti che permettono a un’azienda di crescere ed andare avanti nel modo corretto. a tutti i livelli.
Per noi decisioni strategiche significa rivedere il modello di business, scegliere i clienti con cui lavorare, individuare un piano di incentivi, costruire un budget.
Per noi partecipazione di significa tutti insieme. Tutti.
Ma la cosa più importante di questo cambiamento è stato il nostro incontro semestrale per disegnare la vision dell’azienda. Ad ottobre abbiamo fatto il nostro quarto incontro: una due giorni dove analizziamo il punto in cui ci troviamo e dove andiamo a disegnare dove vogliamo essere tra 6 mesi. In realtà dovrei dire costruire, visto che negli ultimi 3 incontri abbiamo utilizzato Lego Serious Play™ (LSP).
Per chi non ha mai utilizzato i mattoncini Lego in questo modo, beh, è un’esperienza da provare, fatta di risultati profondi e con la partecipazione di tutti.

Quello sopra è uno degli artefatti prodotto dalla 2 giorni: lì dentro c’è la vision di extrategy, dove vogliamo essere tra 6 mesi. E in quest’ultimo incontro abbiamo estratto anche i Principi Guida Semplici, grazie all’aiuto di Lucio Margulis e Stelio Verzera. Quei principi che aiuteranno a prendere decisioni e verificare che il nostro lavoro quotidiano sta andando nella giusta direzione.
Questo è il nostro terzo modello prodotto con LSP ed è incredibile vedere come siano diversi tra loro e come contengano, tutti, numerosi aspetti della nostra azienda. Anche le evoluzioni che si leggono sono degni di riflessione, come il cambiamento di percezione e approccio verso il nostro brand GOextra: nel primo modello erano 2 entità ben distinte (un mattoncino blu ed uno rosso), nel secondo due entità che provavano a fondersi (un mattoncino rosa) e nel terzo un unico elemento che lavora insieme per lo stesso obiettivo (la tigre).

l’evoluzione di extrategy secondo i nostri modelli LSP

2. Riunioni 100/100

Introdotte dall’utilizzo di LSP, sono diventate essenziali e irrinunciabili. Le riunioni 100/100 sono riunioni dove il 100% dei partecipanti produce il 100% del risultato. Non solo in ambito open governance, ma per ogni momento che abbiamo di confronto. Fare riunioni dove tutti partecipano in modo aperto, danno il proprio contributo e si allineano al risultato è un valore inestimabile. io credo che questo dipenda principalmente da 2 aspetti:

a) Cultura

La cultura aziendale la costruisci negli anni, con il tempo, con azioni concrete e con le persone. Avere una cultura chiara permette alle persone di allinearsi, farla propria e diventarne parte.

b) Valori

I valori sono necessari. non serve scolpirli nella pietra, ma metterli in discussione, riconoscerli e continuare a provarli sulla propria pelle, come un vestito che non metti da un po’: non è detto che ti stia sempre a pennello. L’ultimo modello LSP con la nostra vision ha evidenziato quanto i nostri valori, scritti 4 anni fa, siano sempre più nostri e attuali.

3. Il balletto dei rituali

Da quando abbiamo introdotto le metodologie agili in azienda, abbiamo avuto decine di rituali. Giornalieri, settimanali, mensili. ma mai fissi e intoccabili. Questo ha fatto la fortuna della nostra crescita e della nostra attitudine a cambiare ed adattarsi alle necessità. Cambiano i mercati, i clienti, il valore che dobbiamo consegnare: sarebbe sciocco non cambiare anche aspetti del nostro metodo che ci permettono di raggiungere prima e meglio l’obiettivo.

Oggi sono 2 i rituali di cui non possiamo fare a meno e che ci danno i maggiori risultati, visibili e immediati.

a) L’incontro semestrale di open governance

Anche se ne ho già parlato sopra, vale la pena sottolineare quanto sia tutte le volte nuovo e calato sulla situazione dell’azienda e quanto permetta di avere un confronto sano e profondo con tutte le persone. Nel lavoro di tutti i giorni difficilmente si ha l’occasione di andare così in profondità con i pensieri, le sensazioni, i desideri di chi lavora con noi; e questo è un valore enorme per la crescita dell’azienda.

b) Le retrospettive

A mio avviso sono lo strumento principe di un approccio agile. Le retrospettive stimolano i feedback, fanno convergere le persone sulle questioni da risolvere e identificano una soluzione. La nostra retrospettiva mensile ha sempre portato a soluzioni su temi di natura più disparata; e per soluzioni intendo attività da mettere in campo dal giorno seguente. Fatti e non chiacchiere, insomma.

Inoltre, da quest’anno ogni retrospettiva è facilitata da un exers diverso, a rotazione. Questo permette a tutti di proporre un modo per affrontarla e entrare ancor di più nel tema. Non rispetto al contenuto, ma rispetto al motivo per cui facciamo retrospettiva: raccogliere feedback, far emergere un problema, trovare una soluzione.

4. Allineamento in tempo reale

Quest’anno sono entrate 4 nuove persone a tempo pieno in extrategy: Ramona, Lorenzo, Francesco, Antonio.
Si sono trovate da subito a confrontarsi con il nostro modo di fare azienda, partecipando in prima persona alle attività di open governance. Sono passati pochi mesi e oggi non si notano differenze tra loro e una persona che è con noi da 15 anni. Tutto il tempo che dedichiamo a fare le attività di confronto e decisione pone ogni persona di fronte al bivio: o mi allineo agli altri, oppure..mi allineo. In effetti non c’è un’altra possibilità, l’azienda è di fatto un organismo unico, le persone coloro che decidono dove farlo andare.
Anche qui, voglio sottolineare 2 aspetti chiave:

a) Lunga vita ai nostri coach

Le giornate che continuiamo a fare con Stelio VerzeraJacopo Romei e Paolo Manocchi accelerano in modo decisivo questo processo di allineamento. Formazione, coaching e facilitazione su tematiche diverse e complementari continuano ogni giorno a definire e migliorare la nostra identità.

b) E i colloqui di selezione?

Questa è più una riflessione ad alta voce: le ultime 4 persone entrate non hanno fatto colloqui (al netto di concordare il compenso). Nessuna prova, nessuna sfilza di colloqui con persone diverse, nessun test sulle abilità. Tutte persone che ci conoscevano e conoscevamo già, certo, ma è comunque un dato che fa riflettere. Se l’azienda fosse un’organizzazione capace di attirare, selezionare, valutare l’allineamento delle persone e le capacità prima di cominciare effettivamente a lavorare insieme, non sarebbe una cosa fantastica? Senza contare lo spreco che deriva da una classica attività di selezione.

5. Il coraggio di prendere decisioni

Molte delle sfide da noi affrontate quest’anno hanno ricondotto al tema “prendere decisioni”. Questa è la paura più grande che ci troviamo ad affrontare, in ogni azienda: e se sbaglio? E se non fossi all’altezza? E se non avessi tutte le informazioni per decidere?

Anche grazie all’aiuto dei nostri coach, stiamo lavorando per arrivare a “tutti possono decidere su tutto”. Certo, è un concetto a cui tendere, un po’ come la perfezione del lean thinking, ma entrare in questa ottica ci permette di affrontare in modo diverso, inclusivo e distribuito la modalità con cui prendiamo decisioni. Prendere decisioni difficili o in ambiti che fino a poco tempo fa erano riservati solo ad alcuni di noi, sta facendo crescere molto velocemente le persone e, di conseguenza, l’azienda.

E grazie alle attività descritte sopra, tutti hanno le basi e gli strumenti per decidere, nel lavoro di tutti i giorni, che scelte prendere e in quale direzione andare.

E per il terzo anno in fila, il 2015 è il nostro migliore anno di sempre (sì, anche di euro).

Così, è veramente un piacere fare azienda.

Flowing nasce il 19.02.2019 dalla fusione di ideato e extrategy, ecco perché in questo post trovi uno di questi brand! Scopri di più sul nostro speciale percorso di co-creazione di Flowing.


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